Vivono in America, dall’Alaska sino alla Terra del Fuoco, anche ad altitudini elevate o in zone desertiche, ma specialmente nella fascia tropicale; rare specie compiono lunghe migrazioni. La famiglia dei Colibrì (Trochilidae) è inconfondibile. Il primo carattere che la rende tale è la estrema piccolezza. Il loro nido è grande come un guscio di noce. Lo difendono dai nemici con la rapidità del volo e colpendo col becco negli occhi uccelli anche più grossi ed aggressivi. Altra caratteristica è il volo, chiamato giustamente ronzante (in inglese humming bird). Le ali si muovono così rapidamente che scompaiono all’occhio umano specialmente quando si librano sopra un fiore. L’Eupetomena Macrura, colibrì che pesa 6 g, ha un battito di ali da 21 a 23 colpi al secondo. Un passero domestico non supera i 13 battiti al secondo. Da questo rapido movimento si deduce la forza relativa e la robustezza del cuore. Si è potuto provare che il cuore di tre Agyrtrinae pesanti da 4 a 5 g è 2,2 o 2,8% del peso totale del corpo. Per contro il peso più elevato di un'altra specie di uccelli, ad es. del Phylloscopus, è appena di 1,8%. Questa muscolatura del miocardio spiega la forza e la rapidità del volo dei Trochilidi. Chi non abbia osservato il volo dei colibrì difficilmente può farsene un'idea esatta.

 

* Presso la sede del Museo Franchetti è possibile visionare un breve documentario sul volo dei colibrì.
 

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